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Attività - Targa Jean Giono - Cesare Angelini (1972)

Cesare Angelini

Nella sua prima edizione del 1972 la Targa veniva assegnata a Cesare Angelini, in una cerimonia che lo scrittore definiva più affabilmente "festa d'amicizia, comunione d'anime". E nel ringraziamento aggiungeva: "Qualcuno, generosamente, ha voluto trovare qualche affinità spirituale tra i miei piccoli scritti e le pagine grandi di Giono; quasi una somiglianza d'anima: scoprendola soprattutto nell'amoroso gusto che ci porta a insistere nel descrivere, lui la sua Provenza, agreste e fluviale, io la mia Bassa e il paese nativo e il mio ceppo terragno e campagnolo. Ma devo pur affrettarmi a riconoscere in Jean Giono l'alto artista e la sua vivissima vena di narratore dentro uno spazio nettamente lirico; in me l'artigiano solitario e nascosto".

Angelini era nato alla vita letteraria da "La Voce" di De Robertis e da qual clima particolarmente fervido col Premio si voleva segnalare, oltre che una lezione stilistica ed umana, una stagione particolarmente felice della nostra letteratura.

Era di Albuzzano, vicino a Pavia, figlio di contadini. Dal paese portava, oltre che il sentimento di fede, il ricordo della povertà, ma soprattutto di quella bella natura radicata nella memoria. Tendeva a creare un linguaggio lirico che superasse i confini tra poesia in versi e prosa; la lezione di Serra influiva nel senso di una lettura estremamente aderente ai testi, una lettura attenta e "provveduta" che recuperasse a livello di sensibilità emozioni e sensazioni per mezzo della parola.

Scrisse su Monti, Foscolo, Leopardi, Pascoli, D'Annunzio, Verga, Panzini, Papini, Soffici, ma soprattutto su Manzoni: e l'accostamento progressivo alla parola ed al mondo morale di questo scrittore è il segno di una elezione senza riserve.

Scrisse opere religiose, commenti ai Vangeli, ma anche opere "creative": da Commenti alle cose del `25, a Acquarelli e Carta, penna e calamaio del `48, a I frammenti del sabato del `52 e Questa mia bassa del 1971. Sono frammenti impressionistici, descrizioni delicate e preziose, suggestive evocazioni di stati d'animo, con un senso meravigliato della natura e una tenera religiosità.

"Scrivere a frammenti è un lusso ... Può farlo solo chi nasconda la luce nella mano". Dopo la sua morte è stato pubblicato Il piacere della memoria, il libro in cui è riportato il "ringraziamento" di Angelini alla consegna della Targa Jean Giono.

Le brevi note biografiche sono limitate al periodo precedente l'assegnazione della Targa Elenco Premiati